Questo è il terzo seminario di una serie dedicata al viaggio interiore dell’insegnante di Dio.

Dopo aver concluso – nel seminario precedente- la magnifica carrellata delle
caratteristiche dell’insegnante di Dio (M.4.1-10) iniziamo con questo seminario ad
affrontare i vari aspetti della funzione che l’insegnante deve imparare a rivestire. Partendo dal processo di guarigione e dall’importante tema del giudizio, passeremo poi a quella che il Corso stesso definisce una “questione cruciale”: come affrontare i pensieri magici. È questa la “lezione della massima importanza” che l’insegnante deve imparare a padroneggiare (M.17.1:1-4) in quello sviluppo interiore della fiducia che lo porterà a divenire un insegnante avanzato.
Nel Corso la magia è il tentativo di risolvere il problema dove non è, ossia fuori della mente.
Se l’insegnante di Dio reagisce con collera di fronte ai pensieri magici di un’altra persona, allora vuol dire che è caduto nella stessa trappola che l’ego ha teso al suo allievoinsegnante, confondendo i fatti con le interpretazioni. Sarà inciampato nel giudizio dell’ego e avrà perso di vista la propria funzione di guarigione.
Cosa dovrà fare a questo punto?